Un Ariosto borbonico per una meteora di successo. L’Olimpia di Alessio Prati (Napoli, S. Carlo, 1786)

Nel quadro della diffusione di soggetti ariosteschi a Napoli, fra Sei e Settecento, il saggio mette a fuoco il ricorrente tema di Olimpia, che nella capitale borbonica fruttò tre diverse opere sullo stesso libretto di Andrea Trabucco (Latilla 1741, Paisiello 1768, Prati 1786). Se ne discutono le derivazioni secentesche e si analizzano le numerose deviazioni dalla vicenda originale, perpetuate ai fini di riorganizzare lo stemma dei personaggi principali su principi determinati dalla vocalità dei cantanti. La musicazione di Prati, in particolare, godette di una singolare risonanza all’epoca: nuovi adattamenti della stessa vicenda e dello stesso libretto sono qui orientati a rendere paritarie in quanto a rilievo le tre figure vocali della prima donna (soprano), del soprano castrato, del tenore. Il terzetto finale, dai contenuti insolitamente sospesi, mette a confronto i tre ruoli; dei due ruoli maschili uno è destinato a rapida scomparsa (il castrato) e l’altro ad affermarsi definitivamente.